Il nervo vago, o nervo pneumogastrico, è il decimo paio di nervi cranici dei dodici totali, presenti nell’essere umano, e il principale rappresentante delle fibre nervose che costituiscono il sistema nervoso parasimpatico.
Il sistema nervoso parasimpatico adempie a svariate funzioni: stimola la quiete, il rilassamento, il riposo, la digestione e l’immagazzinamento dell’energia.
Eppure ci sono delle correlazioni con la ritenzione idrica che andremo a vedere insieme.
Indice
- Curiosità. Da dove deriva la parola nervo vago?
- Quali funzioni svolge?
- I numerosi sintomi di un nervo vago “sofferente”
- Interessanti correlazioni con la ritenzione idrica
- Cure e trattamenti
Ma da dove deriva questa parola?
Il termine “vago” deriva dalla parola latina “vagus”, che significa “vagabondo”, “errante”. Probabilmente, i medici hanno coniato questo nome in riferimento al lungo e intricato percorso che il nervo vago compie all’interno del corpo umano.
Chiamato anche “Cholinergic Anti-inflammatory Pathway (CAP)” “riflesso antinfiammatorio del vago”, è stato identificato per la prima volta nel 2000, con una pubblicazione su “Nature”.
Quali funzioni svolge?
È il principale sistema antinfiammatorio del nostro organismo.
La sua funzione si riduce a causa dello stress cronico e dell’infiammazione da compressione (artrosi cervicale, cervicalgia muscolo-tensiva, alterazioni posturali ecc..) per questo il suo malfunzionamento, potrebbe scatenare diversi sintomi.
Quali sono i sintomi se il nervo vago è compresso, irritato, malfunzionante?
Se viene compresso, irritato o è mal funzionante, può essere responsabile di numerosi sintomi:
- Problemi di digestione (nausea, gonfiore intestinale o gastrico, acidità e bruciori di stomaco);
- Stipsi cronica o diarrea;
- Emicrania, dolore cervicale, collo rigido, mal di testa;
- Stanchezza, sonno poco riposante;
- Senso di svenimento, vertigini, sbandamento;
- Abbassamento della pressione;
- Tachicardia, extrasistole, battiti cardiaci irregolari o accelerati;
- Mani e piedi freddi;
- Senso di oppressione alla nuca e alle orbite perioculari (attorno agli occhi);
- Infiammazioni di vario tipo;
- Disturbi alla tiroide;
- Sindrome di Ménière;
- Senso di nodo alla gola, difficoltà di deglutizione;
- Insonnia;
- Eccessiva sudorazione o salivazione;
- Insensibilità o formicolio (ad un solo lato) del cuoio capelluto;
- Rossori in viso;
- Crampi del cardias (bocca dello stomaco) e del piloro (che collega stomaco ed intestino tenue).
Ma in che modo è correlato alla ritenzione idrica?
Tra questi sintomi possiamo facilmente individuarne alcuni (stipsi, insonnia con aumento del cortisolo, infiammazione sistemica, rigidità diaframmatica e disturbi tiroidei) che, tra le altre conseguenze, concorrono per favorire l’aumento della ritenzione idrica e il rallentamento del metabolismo.
Esistono cure e trattamenti?
Ovviamente si, in questo spazio ci confrontiamo per parlare di soluzioni e non di problemi.
Il Nervo Vago viene controllato dalla respirazione e viceversa: ad esempio, un’eccessiva ventilazione o un’apnea possono condizionare sul suo funzionamento: esso innerva il diaframma assieme al nervo frenico.
Un trattamento manuale diaframmatico, esercizi specifici, manipolazioni viscerali, decompressioni cervicali e rilascio miofasciale dei muscoli cervicali possono alleviare l’irritazione nervosa e favorire la regressione della sintomatologia.
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La terapia farmacologica da sola può alleviare ed eliminare i sintomi, ma non riesce ad intervenire sulle cause scatenanti.
Da non dimenticare che, sistema nervoso e sistema immunitario collaborano continuamente. Il 70% del sistema immunitario si trova nell’intestino, quindi risulta di fondamentale importanza una sana alimentazione evitando alcuni alimenti come da indicazioni specialistiche.
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