Durante il meraviglioso periodo della gravidanza, il corpo di una donna è sottoposto a numerosi cambiamenti, in vista della nuova vita che deve crescere e prepararsi all’arrivo in questo nuovo mondo. Tra questi l’addome dovrà espandersi per permettere all’utero e al nascituro di crescere.
La Dottoressa Mara Romualdi, fisioterapista esperta in diastasi addominale e mamma fantastica, ha creato questo articolo per guidare le mamme che devono affrontare una gravidanza alla conoscenza dell’argomento.
Indice:
- Diastasi addominale: di cosa si tratta?
- Fattori di rischio
- Come mantenere l’addome in salute in caso di gravidanza?
- Quando iniziare esercizi specifici?
- Trattamenti e prodotti utili: Innovalinfa in gravidanza
- Cosa fare nel post parto?
- Conclusione
Devi sapere che nel caso specifico della parete addominale, durante il periodo della gravidanza, è richiesto ai tessuti di lasciarsi espandere sfruttando la loro naturale elasticità. Questo è ciò che accade alla linea alba, una striscia di tessuto connettivo che unisce i muscoli retti dell’addome e che durante questo periodo subisce un allungamento creando così la famosa diastasi addominale.
È dunque naturale e fisiologico che durante la gravidanza la diastasi addominale sia presente. Viviamo dunque con tranquillità questo magico periodo!
Ma cerchiamo di capire meglio di che cosa stiamo parlando.
Diastasi Addominale: di cosa si tratta?
La DRA è non è altro che la separazione tra i muscoli retti dell’addome, a causa di una distensione della linea alba, cioè il tessuto connettivo che si trova tra essi e che, in seguito ad un evento traumatico, che lo ha esposto all’allungamento, nonostante una sua elasticità, non torna più nella sua posizione iniziale, risultando così disteso, assottigliato ed indebolito e determinando la separazione dei due muscoli retti.
Differenti possono essere le CAUSE che portano a questa condizione, sicuramente la gravidanza è una delle principali, ma non la sola. Vediamone alcune:
- Gravidanza (quella gemellare più a rischio);
- Obesità;
- Chirurgia addominale in laparoscopia;
- Tosse cronica;
- Disfunzioni respiratorie;
- Costipazione e stitichezza cronica;
- Sovraccarico ed eccessivo allenamento dei muscolo addominali;
- Utilizzo di fasce e marsupi porta bebè subito dopo la gravidanza.
Fattori di rischio
Cosa ci dice la scienza?
Ad oggi la letteratura scientifica ci indica che non esistono fattori di rischio evidenti che provochino una diastasi addominale in seguito ad una gravidanza.
Ø Uno studio di Mora et al del 2014 mette in comparazione diverse variabili:
Prevalence and risk factors of diastasis recti abdominis from late pregnancy to 6 months postpartum, and relationship with lumbo-pelvic pain Patrícia Gonçalves Fernandes da Mota a, * , Augusto Gil Brites Andrade Pascoal a, Ana Isabel Andrade Dinis Carita b, Kari Bø 2.
Article history: Received 21 March 2014 Received in revised form 3 September 2014 Accepted 11 September 2014)
Indice di massa corporea pre-gravidanza;
- Indice di massa corporea a sei mesi dal parto;
- Aumento di peso durante la gravidanza;
- Peso del neonato alla nascita;
- Circonferenza addominale durante la gravidanza;
- Statistiche generali sull’ipermobilità.
Non sono emersi da questo studio risultati significativi e dunque fattori di rischio evidenti.
Ø Un altro studio sempre di Mora et al del 2015 conclude che non sono stati riscontrati fattori di rischio significativi per la presenza di DRA a 6 mesi post partum.
Diastasis Recti Abdominis in Pregnancy and Postpartum. Risk Factors, Functional Implications and Resolution – Mota et al – Courrent Women’s Health Reviews, 2015, 11 59- 67;
È dunque ovvio dedurre che non abbiamo solide basi scientifiche che ci forniscano parametri certi su come poter prevenire la diastasi addominale in gravidanza e successivamente al parto.
Cosa ci dice la pratica clinica?
Tranquilla, non è il caso di disperarti!
Infatti, nella pratica clinica, ciò che abbiamo notato è, che l’attività fisica in gravidanza, mirata al rinforzo e al mantenimento della funzionalità dello strato profondo della parete addominale, migliora il recupero post-partum, diminuendo il rischio di sviluppare una diastasi addominale nel caso di una prima gravidanza o di migliorare la condizione di partenza nel caso di gravidanze successive, in cui era già presente in precedenza una diastasi addominale.
Inoltre, in uno studio della Columbia University in cui è stata fatta eseguire la Tupler Technique®, un programma di esercizi specifico per il recupero della diastasi addominale, su un gruppo di donne in gravidanza, è emerso che, rispetto al gruppo di controllo, al quale non era stato fatto eseguire alcun esercizio, c’è stata una presenza del 12,5 % della diastasi addominale post parto contro il 90% di chi non aveva eseguito alcun programma di esercizi specifico durante la gravidanza.
Alla luce di ciò e considerando che gli ultimi studi hanno evidenziato che nel 33% delle donne permane una diastasi addominale a 12 mesi post parto, ritengo possa ad ogni modo essere utile, in base a ciò che sappiamo sull’argomento, cercare di preservare il nostro addome mettendolo nella miglior condizione possibile. Facciamo dunque del nostro meglio tenendo presenti le principali caratteristiche che presenta un addome con DRA; spesso riscontriamo:
- un alterato schema respiratorio: infatti la corretta respirazione dovrebbe essere quella diaframmatica, in cui la parete addominale svolge un ruolo fondamentale, mentre in moltissimi casi si nota una respirazione alta cioè toracica;
- una scarsa percezione e ridotta consapevolezza della corretta attivazione della parete addominale;
- un errata attivazione della parete addominale profonda durante le attività di vita quotidiana e nell’esecuzione dello sforzo: l’addome infatti durante il compimento di un’azione dovrebbe attivarsi e contrarsi in direzione della colonna vertebrale, mentre in presenza di DRA tende a protrudere portandosi in avanti (segno della cresta o pinna);
- una postura scorretta, a causa del mancato ruolo di sostegno da parte della parete addominale.
Cosa fare dunque per mantenere più in salute possibile il nostro addome durante questo periodo?
- Esercizi Di Rieducazione Respiratoria: corretta attivazione del muscolo diaframma, principale muscolo respiratorio;
- Esercizi di attivazione addominale: prestando attenzione al corretto reclutamento della muscolatura addominale, con il fine di acquisire di nuovo consapevolezza;
- Esercizi di rinforzo della muscolatura profonda: con particolare attenzione al rinforzo del muscolo trasverso dell’addome;
- Correzione del movimento e dell’attivazione addominale durante le attività’ di vita quotidiana: ad esempio esecuzione del movimento corretto durante i passaggi posturali (alzarsi e stendersi a letto, alzarsi da una sedia, scendere a terra o alzarsi da terra).
- Correzione del movimento e dell’attivazione addominale durante lo sforzo: alzare correttamente un peso attivando in modo corretto l’addome e preservando così la parete addominale. Fondamentale anche per il post- parto e per tutti gli sforzi che verranno eseguiti nella gestione del bambino.
- Esercizi di rieducazione posturale: se è vero che l’addome fa parte del nostro core, cioè la parte centrale del corpo, quella che ci consente di stabilizzarci durante i vari movimenti è, anche vero, che il corpo è un insieme che lavora in maniera armonica. Affinché tutto possa funzionare al meglio è necessario ragionare ed intervenire anche sulla globalità.
Quando è indicato iniziare un programma di esercizi specifico durante la gravidanza?
L’attenzione, in termini di precauzione, è sempre rivolta soprattutto al primo trimestre, anche se già da subito è possibile attuare degli accorgimenti come la correzione dei movimenti nelle attività di vita quotidiana e la corretta attivazione dell’addome durante lo sforzo. Inoltre, è possibile lavorare fin da subito sulla correzione della respirazione, in caso fosse necessario.
Dal secondo trimestre sarà sicuramente possibile iniziare ad eseguire un programma specifico e adattato in base alla persona.
Alla luce di quanto detto sopra credo che la miglior prevenzione , per quanto riguarda la permanenza della diastasi addominale nel post parto, sia rappresentata dall’educazione e dalla consapevolezza della paziente. Diviene dunque molto importante eseguire una consulenza con un professionista esperto durante questo periodo ed una valutazione dell’addome nel post parto.
A tal proposito ciò che gli studi ci dicono è che sono i 12 mesi post parto il tempo di recupero fisiologico della diastasi addominale, cioè il tempo che il corpo impiega a tornare alla condizione di partenza.
Nella pratica clinica abbiamo in realtà visto che se a 6 mesi post parto vi è ancora una diastasi abbastanza accentuata, in genere, è difficile che questo recupero avvenga totalmente.
Inoltre, come sopra ho riportato, gli studi ad oggi ci dicono che sono il 33% i casi in cui permane una diastasi addominale patologica dopo i 12 mesi post parto.
Di conseguenza il consiglio è quello di eseguire una valutazione a 6 mesi post parto e stabilire così se sia il caso di iniziare già un programma di esercizi specifico per favorire questo recupero fisiologico.
Innovalinfa durante la gravidanza
Durante questo periodo non è possibile, ovviamente, eseguire dei trattamenti di fisioterapia dermatofunzionale direttamente sull’addome. Può risultare molto utile però mantenere ben idratati i tessuti per contribuire a favorirne una maggior elasticità. Per questo nasce Dermat- Oil, da poter applicare localmente sull’addome quotidianamente.
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Inoltre, durante la gravidanza, l’addome è sottoposto ad un importante stress e, un ruolo rilevante, a livello di ritorno venoso e linfatico è dato dalla pompa toraco-addominale o respiratoria, che grazie al suo funzionamento favorisce il richiamo di sangue verso il cuore e di linfa a livello della sua cisterna principale collocata in zona addominale. Potrebbe risultare perciò difficoltoso il corretto flusso di risalta dei liquidi dagli arti inferiori, favorendo gambe pesanti e gonfie.
Per aiutare e migliorare questa condizione un trattamento molto utile ed indicato anche in gravidanza è l’applicazione del bendaggio sollievo Innovalinfa seguito da un trattamento di linfodrenaggio manuale.
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Cosa fare in presenza di una diastasi addominale nel post parto?
Nonostante se ne parli sempre di più ancor oggi a mio avviso manca una corretta e chiara informazione a tal proposito. Molte donne non sanno neppure di cosa si tratti, ciò perché è sottodiagnosticata e sottostimata. Ecco, dunque, che la corretta informazione diviene fondamentale.
Credo, ad esempio, che bisognerebbe informare a tal proposito durante il corso preparto e, sicuramente, indicare di eseguire una valutazione dell’addome alla visita dei 40 giorni.
Figuriamoci dunque rispetto al trattamento, che si pensa per lo più essere solo chirurgico.
La mia esperienza di fisioterapista e gli studi fatti in merito invece mi consentono di poter affermare che un forte contributo può essere dato dal trattamento conservativo, che consiste prevalentemente in un programma di esercizi specifici associati alla correzione delle attività di vita quotidiana e del sollevamento dei carichi, oltre ad un graduale e adattato ritorno all’attività sportiva.
Ovviamente il trattamento conservativo può essere in base ai casi la scelta principale o può essere associato a quello chirurgico, sia pre che post-intervento.
Pertanto…
Ad oggi c’è ancora molto da studiare e anche dimostrare rispetto a questa problematica. Se ci soffermiamo sui soli dati scientifici non possiamo dire di conoscere esattamente i fattori di rischio e dunque parlare anche di prevenzione della diastasi addominale in gravidanza. Mentre sappiamo con certezza, che durante questo periodo, è fisiologico che si presenti una DRA, per permettere la crescita dell’utero e del bambino.
D’altro canto, la pratica clinica ed il prezioso confronto con altri professionisti ci dimostra ogni giorno che tanto invece si può fare, ricordandoci il concetto primario di salute di un corpo per un individuo e applicando dunque tutte le attenzioni del caso, migliorando la funzione respiratoria che sta alla base del corretto funzionamento del nostro corpo e rinforzando adeguatamente la parete addominale.
In fondo solo l’atto del prendersi cura di sé apre le porte al benessere fisico della persona.
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