Carbossiterapia: a cosa serve?

Anche tu stai cercando informazioni sulla carbossiterapia, perchè ne hai sentito parlare e vorresti un approfondimento “a cosa serve”, “come funziona la carbossiterapia?” e mille altre domande.. ecco che cercheremo con questo articolo di sviscerare tutti i tuoi dubbi a riguardo.

Indice

In cosa consiste la carbossiterapia e quali sono i campi di applicazione

Ebbene, questa pratica consiste nell’introduzione intradermica o sottocutanea di anidride carbonica medicale (CO2) ed è indicata per svariati campi di applicazione:

  • PEFS (cellulite);
  • lassità cutanea;
  • gonfiore;
  • adiposità localizzate;
  • smagliature;
  • Pesantezza degli arti;
  • Cicatrici.

Quali sono gli effetti benefici della carbossiterapia?

La carbossiterapia è utile nel trattamento di tutti quei disturbi caratterizzati da alterazioni della microcircolazione, sui quali, la CO2 è in grado di esercitare effetti benefici.


L’anidride carbonica (un tipo di gas presente naturalmente nel nostro corpo) fa sì che l’emoglobina (la proteina nei globuli rossi che trasporta l’ossigeno) rilasci l’ossigeno più facilmente. Questo significa che quando c’è più anidride carbonica, l’emoglobina lascia andare l’ossigeno che trasporta, permettendo ai tessuti del corpo di riceverne di più. Inoltre, la presenza di anidride carbonica aumenta il flusso del sangue, il che aiuta a portare ancora più ossigeno ai tessuti.

Questo permette un incremento notevole dell’apporto di ossigeno al tessuto adiposo e un miglioramento di alcuni segni clinici. Nella PEFS (cellulite) ad esempio, la progressiva alterazione del tessuto sottocutaneo è causata inizialmente proprio da un’insufficienza del microcircolo, dunque con questo trattamento si ha un’evidente ed immediata riduzione della pesantezza, dell’edema e della dolorabilità delle gambe.

La sua efficacia è dimostrata da studi scientifici?

Diversi studi hanno dimostrato che la carbossiterapia induce anche una riduzione delle adiposità localizzate (grasso localizzato) per potenziamento dei meccanismi metabolici lipolitici locali. L’anidride carbonica viene poi espulsa dall’organismo mediante i meccanismi endogeni di eliminazione.

Cosa si fa dopo la carbossiterapia?

È fortemente consigliato associare nei giorni successivi un massaggio linfodrenante possibilmente con creme antiedemigene e vasoprotettrici che potrai effettuare presso centri specializzati.

Ti consigliamo i seguenti prodotti, che risultano ideali per i loro attivi specifici: Crema Escina e Bendaggio Arnica.

Questo trattamento è sicuro, ha delle controindicazioni?

Il trattamento di carbossiterapia è estremamente sicuro ma molti ci chiedono se fa male: la seduta provoca leggero bruciore o fastidio nel punto di inoculazione e vi può essere la possibilità di piccoli ematomi.

Non c’è rischio di embolie né di reazioni allergiche.

Nonostante la carbossiterapia venga considerata come una tecnica efficace e sicura da usare, essa possiede controindicazioni.

Il ricorso a questo tipo di trattamento, infatti, risulta controindicato in caso di:

  • Insufficienza respiratoria conica;
  • Insufficienza renale ed epatica (l’anidride carbonica, infatti, viene eliminata principalmente tramite reni e fegato,e una disfunzione di tali organi potrebbe portare alla comparsa di gravi effetti collaterali);
  • Patologie cardiache ed insufficienza cardiaca;
  • Diabete;
  • Anemia grave;
  • Trattamenti in corso con inibitori dell’anidrasi carbonica;
  • Gravidanza.

Prima di sottoporsi a una seduta di carbossiterapia, pertanto, è necessario eseguire una visita preliminare dal medico al fine di escludere la presenza di eventuali controindicazioni o potenziali rischi per il paziente.

Come avviene questo trattamento e quali sono le tempistiche?

Capiamo che possa essere importante per te sapere esattamente cosa aspettarti dalle sedute di carbossiterapia, soprattutto per organizzare il tuo tempo e le tue energie pertanto cercheremo di darti a monte alcune preziose informazioni: 

La somministrazione dell’anidride carbonica nel tessuto sottocutaneo avviene mediante aghi sottilissimi (monouso e sterili), collegati tramite tubi sterili ad un apposito apparecchio che eroga il gas. La velocità con la quale fuoriesce il gas è stabilita dal medico in base alla zona da trattare e al tipo di indicazione.

Ogni seduta dura solo 15-20 minuti, il che è relativamente breve e ti permette di tornare subito alle tue attività quotidiane senza interruzioni significative.

Per quanto riguarda il ciclo terapeutico, il numero di sedute varia a seconda delle tue specifiche necessità. Potresti aver bisogno di un minimo di 2-6 sedute, ma in alcuni casi, per ottenere i migliori risultati, potrebbe essere consigliato un ciclo di 15-20 sedute.

Questo dipende molto dal tipo di problema o inestetismo che stai affrontando, e anche da come il tuo corpo risponde al trattamento.

Generalmente, si tende a programmare circa 10 sedute a cadenza settimanale. È consigliabile, entro 24-48 ore dalla seduta, procedere con un trattamento linfodrenante eseguito da personale qualificato. Questo aiuta a ottimizzare i risultati della carbossiterapia.

Ogni piano di trattamento è personalizzato: il tuo medico valuterà attentamente la tua situazione per definire il miglior approccio, garantendo che il trattamento sia adatto e efficace per te.

Speriamo che queste informazioni ti aiutino a sentirti più informata e consapevole.

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